lunedì 20 ottobre 2014

Ansia 2

IL GIORNO DELLA GIUSTIZIA

Viene il giorno in cui giustizia è fatta, il giorno in cui il mostro è riconosciuto e il suo velo viene strappato per svelare i suoi lineamenti sconci di prostituta da quattro soldi.
Lei, la Horla che ti segue da quando hai memoria, è un disturbo d'ansia; non sei timida, né stupida, né matta... beh nei limiti del possibile questo è ovvio.
Non hai uno di quei grossi disturbi mentali dai nomi altisonanti, non sei schizofrenica né bipolare né borderline grazie a dio ne sei felice... ma sei quasi più felice di sentirti dire che SI hai qualcosa ! 
Sei ancora più fortunata ad aver trovato un neurologo degno del maggior rispetto e della più profonda gratitudine, che ti consegna come un giocattolo nuovo e fiammante la tua prima ricetta, e così arrivi al tuo primo SSRI : la Venlafaxina. E' un'arma a doppio taglio una spirale ascendente di nausea, vertigini, tremori... la noradrenalina accelera tutto, non ti fermi mai, diventi tristemente insonne, perdi peso anche se cerchi di continuare a mangiare... e se dimentichi una pillola il mondo attorno a te esplode di lampi verde acido tanto la tua energia nervosa trabocca da ogni poro... ma sei felice, felice, la serotonina scorre nelle tue vene come miele... sei una macchina caricata a mille ma va meglio, l'ansia finalmente si allenta quel tanto di permetterti di respirare... sei come un condannato che per qualche misterioso motivo è riuscito ad allentare con un dito il cappio che gli stringeva la gola. Passano i mesi, ti illudi di esserti stabilizzata ma in realtà sei ancora in ascesa, e cominci a sentire il canto delle sirene... senza accorgertene prendi le forbici e incidi l'occhio del re rosso sulla caviglia sinistra... e ogni giorno lo ripassi con le unghie ... non ti spaventa... hai la brezza marina sul viso, il vento ti confonde, il sole ti stordisce e nella luce accecante di una guarigione annunciata diventi autolesionista senza saperlo.
Intanto fai amicizie, fai coming out, conosci una ragazza... e guarda caso trovi normale di tagliarti più e più volte con rabbia disperata un braccio la sera prima del vostro appuntamento... ma ancora non basta... ancora non ti fermi. Ti mordi l'interno di una mano fino a sentire il sapore del sangue... la tua vita si tinge di un malcelato rosso. Fino alla stravolgente caduta da quel cavallo messo là apposta dal destino che ti lascia un segno su una gamba e uno sulla coscienza... allora piangi, piangi energia elettrica, piangi adrenalina e paura e rabbia e angoscia... non è più solo ansia... l'ansia migliora ma arriva la rabbia contro te stessa che si placa solo con la vista del ROSSO. Per fortuna  ho un neurologo pronto a tutto... (continua)

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