giovedì 18 settembre 2014

Ansia

Buonasera... avete un minuto ? Vorrei raccontarvi la storia di una persona che credo di conoscere bene... dico credo perchè trovo sia estremamente difficile conoscere se stessi. Oltre che dei miei genitori biologici sono figlia di due creature mitologiche, di due opposti inconciliabili : l' Ansia e la Forza.
Ho sempre immaginato l'ansia come una donna velata di nero, molto alta e terribilmente magra. Il suo abito ricorda quello delle donne in lutto, e mi ha fatto sempre pensare al fantasma dei natali futuri.
La sua voce muta, è ora suadente, ora sibilante come quella di un vecchio aspide, a volte stridente.
Mi direte che l'ansia è muta, ma non è vero, non porta allucinazioni uditive, grazie a dio, ma ugualmente mi fa sentire come se una presenza ostile fosse annidata nel fondo della mia mente e bisbigliasse senza sosta.
Da piccola credevo di essere timida, quando ho scoperto la banalità di tale definizione ho cominciato a pormi delle domande... non molte anzi il meno possibile : a volte non si vuole accendere la luce per non vedere il mostro che si nasconde nell'oscurità.
Scoprendo io stessa con disappunto che gli psicologi non mi aiutavano e che la mia paura non si allontanava ho cominciato a dare un nome a tutto questo : il mostro.
Non sorridevo, non ridevo, non parlavo se non sotto pressanti richieste ed in quel caso sussurravo, se non con le persone di cui mi fidavo.
Non mi è mai stato facile fidarmi della gente, ed esporre le mie emozioni al mondo mi avrebbe fatta sentire vulnerabile. Quella sordida strega sussurrava di tenere il viso immobile, le mani strette in pugni dolorosi in cui affondavo le unghie, e se non bastava di mordermi le labbra a sangue. E' l'ansia che mi tappava la bocca quando volevo urlare con tutte le mie forze e la mia disperazione "non sono stupida, non sono sorda, non sono timida, aiutatemi!" Mutismo selettivo? non so...
Sono sempre stata attratta dalle novità, ho fatto mille sport e letto molti libri... a stare zitti e fermi ci si annoia. Già... la noia: il mostro dei grandi artisti, come Baudelaire, mi affligge da sempre nel mio piccolo.
Ma l'ansia ha due facce e porta quel velo nero per nascondere l'altro viso, quello bellissimo, della Forza. Sembra contraddittorio ma nella mia vita non ho quasi mai avuto paura: l'ansia e la paura sono due cose molto diverse, ma con un orrido punto in comune: il panico.
E' per questo che il parossismo dell' ansia è l'attacco di panico. La vera ansia è immotivata e pressochè continua, la paura scaturisce da un evento. Gli eventi non mi spaventano: sono troppo impegnata a provare ansia. Ma la Forza non è solo assenza di paura, è anche Curiosità, e la curiosità è ciò che mi ha tenuto in vita fino ad oggi. Fin da bambina ho guardato le finestre e il vuoto con un' esaltazione malsana, ma la curiosità di vivere, di vivere tutto, scaccia quella voglia come di droga.












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